martedì 28 maggio 2013

#008 - La magia della Polaroid

© fotografia di Maurizio Leoni


La Polaroid passerà alla storia per la costruzione di fotocamere istantanee (la prima fu venduta nel 1948) e la produzione di pellicole autosviluppanti sulle quali, come per incanto, le immagini prendevano forma e colore in pochi secondi.
Nella nostra attuale “inciviltà” delle immagini parlare di Polaroid è come fare un salto nella preistoria della fotografia e questi piccoli ritagli di tempo e di spazio, dal contorno bianco, con dentro strane immagini dai colori ammorbiditi dal tempo presto faranno lo stesso effetto di un dagherrotipo.
I nativi digitali faranno fatica a capire di cosa si tratta nel caso fortunato che un giorno se ne dovessero ritrovare una fra le mani.
Già, perché se il fenomeno c’era è quasi svanito e se ancora resiste in qualche angolo del mondo è ad esclusivo appannaggio di un manipolo di irriducibili artisti e fotografi.
Il grande merito dell’invenzione di Edwin Land (1909 – 1991) è stato soprattutto quello di portare la fotografia in tutte le case in quanto accessibile a tutti e di facile uso e consumo.
Mi ricordo che era consuetudine negli anni ‘80 regalare un apparecchio Polaroid in occasione di Cresime o Comunioni.
Personalmente non ho avuto questa fortuna ma ricordo bene la gioia dei bambini, tanto somigliava ad un giocattolo la curiosa scatola di plastica che vomitava una tessera magica registrante le facce sorridenti di amici e parenti.
Ma anche artisti famosi (Andy Warhol, David Hockney, etc.) e grandissimi fotografi (Franco Fontana, Luigi Ghirri, Nino Migliori, tanto per rimanere in Italia) hanno utilizzato per i loro lavori questo straordinario mezzo espressivo.
Pellicole spellicolabili o immagini da distaccare e trasferire su un altro supporto, da usare singolarmente o in creativi mosaici, manipolate, grandi o piccole ma ognuna di esse unica e irripetibile.
Nel febbraio del 2008 arriva il momento che non ti aspetti e la Polaroid Corporation annuncia la cessazione della produzione di pellicole istantanee rendendo praticamente inutili tutte le fotocamere presenti nel mondo ed ancora perfettamente funzionanti.
Per fortuna queste vecchie regine della fotografia istantanea hanno ripreso vita grazie alle nuove pellicole “Impossibile” ora facilmente reperibili sul mercato in diversi formati sia a colori che in bianco e nero.
"The Impossible Project" è un team di tecnici, esperti e imprenditori che si è adoperato, per la gioia di tutti gli appassionati, per rimediare alla decisione dell’azienda originaria di abbandonare la produzione delle pellicole a sviluppo istantaneo per tutte le macchine Polaroid.
Mi piace ricordare che sul mercato delle istantanee sono presenti anche le fotocamere e pellicole Fuji Instax che pur con caratteristiche diverse risultano allo stesso modo piacevoli da usare.
In ogni caso la morale è sempre la stessa, con l’avvento del digitale la materia ha lasciato lo spazio all’antimateria dove tutto il mondo viene registrato, inviato, trasmesso, consumato e disperso attraverso una stringa irreale di 0 e di 1 e per l’analogico e la magia della Polaroid non c’è più posto.
Resistere come resiste e anzi rilancia il grande artista e fotografo italiano Maurizio Galimberti apprezzato in tutto il mondo per le sue polaroid che anche recentemente ha esposto a Venezia più di 150 immagini in una mostra intitolata “Paesaggio Italia” che purtroppo mi sono perso.
Speriamo che ci sarà presto un’altra occasione.

mercoledì 22 maggio 2013

#007 - Citerna Fotografia

© fotografia di Maurizio Leoni


Quando in fotografia si parla di “Linea di Confine” la mente corre subito verso la magnifica esperienza maturata a partire dai primi anni ’90 in Emilia Romagna con la partecipazione attiva del Comune di Rubiera e le Province di Reggio Emilia e Modena.
Quest’anno “Linea di Confine” è invece il tema della quarta edizione di Citerna Fotografia, festival fotografico dell’Alta Valle del Tevere, realizzato con la Direzione Tecnica e Artistica dell’Associazione Culturale “Re_immagina_RE” e la Direzione Generale di Enrico Milanesi, Chiara Burzigotti, Laura Rebiscini e Valter Scappini.
Una “Linea di confine” intesa come “Reale, immaginaria, cercata, non voluta, forzata. Una linea di separazione a marcare comunque una differenza, un gradiente di condizioni e di situazioni. Materiali, morali, umane, geografiche, storiche. Punto di passaggio a volte concreto e tangibile, a volte immateriale, invisibile, fluido, evanescente”.
La rassegna che si chiuderà il 9 giugno ha presentato come sempre una serie di importanti appuntamenti (mostre, convegni, corsi, letture portfolio) che hanno catturato l’interesse degli appassionati con un ricco programma che ci riserverà ancora delle belle sorprese da qui alla fine.
Molto interessante, per esempio, è il workshop di domenica prossima con il Prof. Augusto Pieroni (sono stato uno dei primi ad iscrivermi) che tratterà il tema "Esperienza o linguaggio: il rapporto tra realtà di fatto e realtà fotografica nell'era dell'iPhone".
Come è possibile leggere nel sito della manifestazione Augusto Pieroni è docente di Storia e Critica della Fotografia all’Università della Tuscia (Vt); insegna Visual Arts e Costruzione del Portfolio presso la Scuola Romana di Fotografia e presso Officine Fotografiche. È autore, oltre che di Leggere la fotografia – Osservazione e analisi delle immagini fotografiche (2° ed. 2006), di: Arti fotografiche del ‘900 (2008); della voce “Fotografia” nell’Enciclopedia Treccani - XXI secolo (2007); di Fotografia<Arte<Pensiero (2002); di Fototensioni (1999); oltre a numerosi saggi. Critico e curatore, ha scritto per Aperture (New York), HotShoe (London), Eyemazing (Amsterdam), Muse (Milan), Around Photography (Bologna). Dal 2008 i suoi corsivi caratterizzano una pagina fissa del mensile FotoCult.
Tra le offerte espositive mi è doveroso segnalare la collettiva dell’Associazione “ISTANTI – Fotografia e Cultura” con opere, oltre che del sottoscritto (foto sopra), di Marco Cappellano, Nadia Cianelli, Luciana Ciuffini, Ivana De Napoli, Vinicio Drappo, Enzo Fratalia, Claudia Ioan, Vincenzo Migliorati, Tiziana Nanni e Luca Tabarrini, Marco Polticchia.
Da ultimo un in bocca al lupo e i miei più sinceri complimenti all’amico Vinicio che ha vinto proprio a Citerna la tappa 2013 di Portfolio Italia con un bellissimo lavoro di cui sono sicuro sentiremo molto parlare in futuro.

domenica 19 maggio 2013

#006 - Omaggio a G. Basilico


Il 13 febbraio 2013 ci ha lasciati Gabriele Basilico maestro della fotografia contemporanea italiana ed internazionale.
L’ultima volta che ho avuto la fortuna di vederlo e soprattutto di ascoltarlo è stato in quel di Foligno durante un’affollatissima conferenza a Palazzo Trinci tenuta in compagnia del critico d’arte Achille Bonito Oliva.
Si stava per chiudere la sua magnifica personale al CIAC (Centro Italiano Arte Contemporanea) nella quale aveva presentato i lavori da “Milano ritratti di fabbriche 1978-80 – Mosca verticale 2007-2008 – Istanbul 05.2010″.
Era il 5 febbraio 2011 e come sempre sono rimasto affascinato dalla persona prima che dal fotografo per la sua purezza di spirito, per la sua umiltà e semplicità e per la sua grande intelligenza e cultura.
Gabrile Basilico a tre mesi dalla sua scomparsa verrà celebrato in una mostra al Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo (MI) diretto da Roberta Valtorta (22/5 – 6/10).
Dal sito del museo ho estrapolato queste poche righe che ci raccontano perfettamente il grande fotografo:Come artista, si colloca in posizione centrale nel contesto della grande fotografia documentaria internazionale. Grazie al rigore, alla vastità e alla saldezza della sua ricerca totalmente dedicata, negli anni, al difficile tema del paesaggio urbanizzato in continua trasformazione, egli è uno dei maestri che hanno costruito la fotografia contemporanea e ne hanno consentito l’ingresso nel mondo dell’arte”.
Personalmente impressionato e innamorato di uno dei suoi primi lavori “Milano ritratti di fabbrica”, che ritengo sia il suo capolavoro, voglio però ricordare, per campanile, un lavoro meno conosciuto che ho avuto la fortuna di conoscere dalle pagine del libro “Trasimeno percorsi & visioni” realizzato nel 1987 su iniziativa della Provincia di Perugia.

mercoledì 15 maggio 2013

#005 - Concorso Fotografico


CONCORSO FOTOGRAFICO
“L’UMBRIA E I SUOI PAESAGGI: STRUTTURE IDENTITARIE.
Un contributo fotografico al Piano Paesaggistico Regionale”

La Regione Umbria, Direzione Programmazione, innovazione e competitività dell’Umbria, Ambito di coordinamento: Territorio, Infrastrutture e Mobilità, Servizio Valorizzazione del territorio e tutela del paesaggio, promozione e coordinamento progetti comunitari promuove ed organizza, nell’ambito delle attività dell’Osservatorio regionale per la qualità del paesaggio, il Concorso Fotografico “L’UMBRIA E I SUOI PAESAGGI: STRUTTURE IDENTITARIE. Un contributo fotografico al Piano Paesaggistico Regionale”, al fine di contribuire ad accrescere la sensibilizzazione al "valore del paesaggio" del territorio regionale e la conoscenza del processo di formazione del Piano Paesaggistico Regionale, in linea con i principi ispiratori della Convenzione Europea del Paesaggio.

La partecipazione al concorso è aperta alle seguenti categorie:
- categoria individuale Under 30;
- categoria Istituti Scolastici.

Scadenza: 31 dicembre 2013.

http://www.territorio.regione.umbria.it/mediacenter/FE/articoli/concorso-fotografico-lumbria-e-i-suoi-paesaggi-str.html

venerdì 10 maggio 2013

#004 - Luigi Ghirri al Maxxi







































C’è tempo fino al 27 ottobre 2013 per ammirare presso il Maxxi di Roma la mostra dedicata al genio fotografico di Luigi Ghirri, dal titolo “Pensare per immagini” a cura di Francesca Fabiani, Laura Gasparini, Giuliano Sergio.
La mostra nata dalla collaborazione tra il Museo e il Comune di Reggio Emilia è organizzata in tre sezioni tematiche (Icone, Paesaggi, Architetture) e invita a ripercorrere la fasi della ricerca artistica di Ghirri.
Un appuntamento da non perdere assolutamente.

mercoledì 8 maggio 2013

#003 - Verso la Foce


Viaggio in Italia è stato un progetto ideato da Luigi Ghirri che ha segnato una svolta epocale nella rappresentazione fotografica del paesaggio nel nostro paese e non solo.
Il lavoro nel 1984 diventerà una mostra di 300 fotografie esposte presso la Pinacoteca Provinciale di Bari e un libro pubblicato dalla casa editrice Il Quadrante di Alessandria.
Al progetto parteciparono 20 fotografi (Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Giannantonio Battistella, Vincenzo Castella, Andrea Cavazzuti, Giovanni Chiaramonte, Mario Cresci, Vittore Fossati, Carlo Garzia, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Shelley Hill, Mimmo Jodice, Gianni Leone, Claude Nori, Umberto Sartorello, Mario Tinelli, Ernesto Tuliozi, Fulvio Ventura, Cuchi White) e uno scrittore che in quell’occasione stilò il racconto Verso la foce edito da Feltrinelli.
Come dichiara lo stesso Celati all’inizio del libro “Questi quattro diari di viaggio sono nati mettendomi a lavorare con un gruppo di fotografi, che si dedicavano ad una descrizione del nuovo paesaggio italiano, tra cui il mio amico Luigi Ghirri. Per come sono adesso, dopo essere stati riscritti e resi leggibili, li chiamerei racconti d’osservazione”.
Nunzia Palmieri nella breve presentazione riportata sulla quarta di copertina afferma: “Chi scrive questo libro si mette in viaggio seguendo itinerari non previsti dalle guide turistiche, osservando i segni che il tempo imprime sul corpo di un paesaggio in mutamento” e ancora “Il viaggio è anche ricerca di sé, un modo per ritrovarsi nei luoghi e nel racconto …”.
Un'istantanea sul paesaggio italiano tutta da leggere.


sabato 4 maggio 2013

#002 - Ex Libris






Ho aderito con entusiasmo al progetto del Gruppo Polaser che ha proposto ai propri associati di realizzare una nuova Moleskine dal titolo “Ex libris”.
La prima dal titolo “Viaggio nell’anima” l’avevamo realizzata nel 2008.
Un’altra “Il tempo vola” l’avevo realizzata da solo nel 2010.
Cos’è il Gruppo Polaser ?
È un’associazione di artisti con sede a Faenza che, unica in Italia, ha scelto di utilizzare per i propri progetti fotografici esclusivamente pellicole a sviluppo istantaneo (tipo Polaroid).
Cos’è una Moleskine ?
È il taccuino degli artisti che nella forma classica ha la copertina nera ed elastico nero.
Tra gli artisti del passato che utilizzavano taccuini simili troviamo Oscar Wilde, Vincent Van Gogh, Pablo Picasso, Ernest Hemingway e Henri Matisse.
Per questo progetto è stata scelta la nuova Moleskine “Black Page Album” 13x21cm.
Cos’è il progetto Ex Libris ?
Ognuno sceglie un libro a suo piacimento, realizza una serie di immagini ispirate dal contenuto del libro e le riporta nel taccuino insieme a brani tratti dal libro stesso e/o a frasi frutto dei pensieri propri.
Personalmente ho scelto il libro di Gianni Celati edito da Feltrinelli “Verso la foce” di cui vi parlerò nel prossimo post.

giovedì 2 maggio 2013

#001 - Presentazione


© fotografia di Maurizio Leoni

Presentazione del Blog Intravedo
Oggi nasce intravedo.blogspot.it: riflessioni sulla fotografia di paesaggio.
In occasione di questo primo post non è certamente del sottoscritto che voglio parlare anche se desidero spiegare i motivi di questa mia iniziativa.
Perché il Paesaggio?
Mi occupo di fotografia da diverso tempo e negli ultimi anni è affiorata questa mia vocazione per il “territorio” che ha catturato il mio interesse e ha trasformato radicalmente il modo di relazionarmi visivamente e non solo con il mondo esterno.
Folgorato sulla via del “paesaggio” ho pertanto cominciato a studiare questo particolare aspetto della fotografia rimanendo affascinato da alcuni autori italiani e stranieri che hanno segnato un poco alla volta una svolta fondamentale nella mia ricerca individuale.
Perché il Blog?
Quando ho deciso di dirottare i miei sforzi creativi sulla “fotografia di paesaggio” ho pensato che un blog che contenesse le mie personali riflessioni sulla materia potesse essere uno strumento agile e immediato di approfondimento e condivisione.
Mettere in piazza il proprio percorso vuole essere una scelta positiva di apertura al mondo, di disponibilità al confronto, allo scambio di conoscenze, esperienze, idee.
Perché Intravedo?
Il gesto meccanico dello scatto è sempre preceduto, nella fotografia di paesaggio, da quello consapevole del contemplare e del guardare anche quando sembrerebbe che non ci sia niente né da contemplare, né da guardare.
La differenza sta proprio nella capacità di relazionarsi con lo spazio percepito, tra il vedere e il non vedere.
Intra-vedere come forma espressiva senza dover per forza affermare qualcosa.